Il futuro della sigaretta elettronica non è ancora scritto

sigaretta elettronica

Ricordiamo tutti la Circolare del 2004 con la quale è stato istituito il Divieto di Fumo in tutti i locali pubblici in Italia, in seguito alla “Legge Sirchia”.

L’obiettivo primario della legge è stato quello di proteggere i non fumatori dai danni dell’esposizione al fumo passivo ma l’intento strategico dietro la visione di Sirchia è stato quello di scoraggiare in generale i fumatori per limitare i danni alla salute provocati dal tabagismo.

L’applicazione della legge ha altresì tutelato categorie di persone quali esercenti o datori di lavoro perché in seguito alle sempre maggiori conferme degli effetti nocivi del fumo sulla salute pubblica si assisteva ad un via via crescente numero di azioni legali tese ad ottenere il risarcimento dei danni provocati dall’esposizione al fumo attivo e passivo.

Oggi leggiamo con interesse un parere del consiglio Superiore della Sanità che ha per oggetto la sigaretta elettronica, vera novità ed innovazione che negli ultimi anni ha tolto la luce dei riflettori alle classiche “bionde”.

Sebbene il parere riguardi la catalogazione della sigaretta elettronica nello scenario “medicale” vale la pena notare che nel comunicato si affrontano ufficialmente tematiche chiave quali:

  • la metodologia per la valutazione della pericolosità della sigaretta elettronica, tema ancora da approfondire
  • progetti di ricerca e studio su aspetti della problematica legata alla sigaretta elettronica
  • divieto di vendita ai minorenni per le sigarette elettroniche che contengono la nicotina
  • il monitoraggio dei casi di sovradosaggio da nicotina causati dalla possibilità di ricaricare la sigaretta elettronica
  • la raccomandazione di evitare la sigaretta elettronica in gravidanza ed in allattamento
  • il divieto nelle scuole per limitare il fenomeno del tabagismo (sebbene non vi siano cenni nel comunicato di prove di rapporto causa-effetto fra la sigaretta elettronica e tabagismo)
  • la verifica della sicurezza delle ricariche rispetto ai bambini (al riguardo, la dose letale della nicotina per l’uomo è di circa 0,5-1,0 mg/kg peso corporeo).

L’analisi dei precedenti punti del parere del Consiglio Superiore della Sanità apre a scenari ancora da delineare sulla pericolosità della sigaretta elettronica.

La storia pregressa accennata all’inizio del post, ovvero la presa di coscienza di massa della pericolosità del fumo, le azioni legali per chiedere il risarcimento danni e la conseguente finalizzazione di leggi come quella di Sirchia del 2004, fa ipotizzare uno scenario dove siano probabili azioni legislative legate alla sigaretta elettronica.

Il punto sicuramente più aperto è quello legato alla protezione dei bambini. Un bambino di 3 anni, di circa 15 kg di peso corporeo, dotato di elevata manualità, può morire in seguito all’ingestione  di una dose di nicotina variabile dunque fra i 7 ed i 15 mg.

A titolo di esempio un liquido per la ricarica della sigaretta elettronica può contenere fino ad oltre 20 mg di nicotina per ogni ml (1 ml è 1 millesimo di litro, una quantità molto piccola).

Fortunatamente, tutti i prodotti a base di nicotina sono progettati per essere a prova di bambino ed i rivenditori in genere sono molto attenti nel segnalare il pericolo ai clienti.

In conclusione, il futuro della sigaretta elettronica sembra non essere ancora scritto dal punto di vista legale e le tematiche per generare un serio dibattito su questo tema non mancano davvero.

Ci sarà però una grande differenza rispetto ai primi anni del 2000, non saranno i giornali “su carta” a fare notizia di potenziali risarcimenti danni ma articoli su blog online ed “hashtag” su twitter ad annunciare in tempo reale gli accadimenti giudiziari e ad alimentare dibattiti senza fine sulle “bionde”. Si riaccenderanno dunque i riflettori sulle “bionde” ? Ai voi lettori l’ardua sentenza.

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Documenti Allegati 

Ministero della Salute Circolare Dicembre 2004

Parere Consiglio Superiore Sanità Sigarette Elettroniche