A che età ci si separa?

Ci si chiede sempre quale sia l’età critica per la separazione, esistono molti dati al riguardo ed in questo post scopriamo cosa succede caso per caso.

L’età critica per l’uomo è fra i 40 ed i 44 anni. Il numero di separazioni riportato nel grafico seguente è impressionante (più di 18.000 uomini si sono separati nel 2010. Sorgente: Istat).

Separazione: Età media per gli uomini (Istat, 2010)

Separazione legale: Età critica per gli uomini (Fonte:Istat, 2010)

Cosa succede alle donne invece? L’età critica per la separazione è simile a quella degli uomini.

Separazione: Età critica per le donne

Separazione legale: Età critica per le donne (Fonte: Istat, 2010)

Andiamo a conoscere nel dettaglio i dati per la fascia critica degli uomini fra i 40-44 anni e fra i 45-49 anni.

Ecco i dati per gli uomini fra i 40 ed i 44 anni. Mediamente si separano da una donna di 39 anni.

Separazione: Uomo fra i 40 ed i 44 anni

Separazione legale: Uomo fra i 40 ed i 44 anni (Fonte: Istat, 2010)

E per quelli che si affrontano la separazione fra i 45 ed i 49 anni? La donna ha mediamente 43 anni.

Separazione Legale: Uomo di 45-49 anni

Separazione legale: Uomo di 45-49 anni (Fonte: Istat, 2010)

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Assegno Mantenimento Coniuge in caso di Separazione o Divorzio

Se vuoi saperne di più su l’assegno di mantenimento del coniuge in caso di separazione o divorzio e cosa succederà al tuo tenore di vita dopo la separazione questo post fa per te.

In particolare, questo articolo mostra quali siano i valori degli assegni di mantenimento nei casi di separazione o di divorzio. Tralasciamo pertanto la definizione teorica per capire invece a quanto ammontino gli importi degli assegni di mantenimento secondo le statistiche.

In caso di separazione quello che i dati statistici dicono è che in media l’importo dell’assegno di mantenimento del coniuge è pari a: 447€ (in Italia, dati 2010).

L’immagine seguente chiarisce meglio la situazione. Gli assegni sono stati divisi per 7 classi di importo e per ogni classe è visibile la percentuale di assegni corrisposti. E’ importante notare che:

      • Quasi un assegno su tre è al di sotto di 150€!
      • Un assegno su cinque è tra 150€ e 250€
      • Un assegno su cinque è tra 250€ e 400€
      • 7 persone su 10 si sono viste riconosciute un assegno di mantenimento di separazione sotto i 400€
      • Il valore medio è di 447€ perché “pochi elevati assegni” alzano la media ma il valore “mediano” è un numero attorno ai 250€.

assegno mantenimento coniuge separazione

 Immagine 1: Valore Assegno Mantenimento Coniuge in caso di Separazione (Istat, 2010)

In caso di divorzio la situazione cambia poco, come mostra il seguente grafico il valore medio dell’assegno di mantenimento del coniuge in caso di divorzio è pari a: 445€. In questo caso però il valore mediano sale a 350€. Infatti, il 40% degli assegni di mantenimento in caso di divorzio si colloca in una fascia di importo fra i 250€ ed i 400€ (Quasi la metà dei casi!).

assegno mantenimento coniuge divorzio

 Immagine 2: Valore Assegno Mantenimento Coniuge in caso di Divorzio (Istat, 2010)

Gli assegni di mantenimento non hanno dunque valori molto elevati in assoluto e la situazione economica dopo la separazione  per la ex-coppia diventa in molti casi critica. Le statistiche confermano che in molti casi la situazione economica della coppia peggiora dopo la separazione coniugale.

In particolare, per l’uomo la situazione è critica per il 40% dei separati. Il grafico seguente mostra che per poco meno della metà degli uomini la situazione rimane uguale mentre per ben il 40% le condizioni economiche peggiorano notevolmente.

separazione  tenore vita uomo istat 2009

 Immagine 3: Separazione, Uomo, come cambia il tenore di vita (Istat, 2010)

Non va meglio alle donne, perché per ben il 51% delle donne separate il tenore di vita peggiora, come mostrato nell’immagine seguente.

separazione cambio tenore vita donna istat 2009

 Immagine 4: Separazione, Donna, come cambia il tenore di vita (Istat, 2010)

Alla luce dei dati presentati è importante capire sin dalle prime fasi della separazione quale potrà essere la propria posizione economica futura e come cautelarsi per tutelare i propri interessi.

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Esito dei ricorsi al Giudice di Pace, statistiche e considerazioni

In questo articolo parliamo dell’esito dei ricorsi presentati al Giudice di Pace per opposizioni alle sanzioni amministrative (ovvero ricorsi per infrazioni al codice della strada i.e. multe).

L’immagine seguente mostra i dati delle statistiche relative ai ricorsi presentati al Giudice di Pace. E’ stata scelta Roma come città campione ed i dati sono del 2008.

statistiche esito ricorsi giudice di pace

E’ importante sottolineare che è difficile avere statistiche con dati più aggiornati perché la durata media di un ricorso è tale che i dati definitivi si possono avere solo dopo molti anni. Per sapere quanto dura un ricorso al Giudice di Pace cliccare: Durata Ricorsi al Giudice di Pace.

L’immagine è eloquente e l’interpretazione semplice. Se presentate un ricorso per una multa al Giudice di Pace di Roma, la maggior parte delle volte non vi andrà bene, non avrete successo, non vincerete e dovrete pagare la sanzione. Nel 51,6% dei casi, il ricorso non ha avuto buon fine.

Il dato presentato è un fatto, anche se il margine fra la possibilità di vincere o perdere è solo di circa il 3%.

Può essere utile aggiungere che l’analisi dei dati degli anni successivi potrebbe presentare una situazione diversa e più favorevole per chi ricorra al Giudice di Pace, perché oggi è possibile reperire molte informazioni utili per compilare il ricorso in modo corretto online.

Infatti il dato presentato aggrega ed equipara il singolo e privato cittadino senza assistenza legale a quello che invece ha avuto assistenza da parte di un avvocato. Inoltre, il dato su Roma potrebbe non essere rappresentativo di realtà Italiane più piccole.

Seguiranno aggiornamenti con i dati del prossimo anno, ma il rischio di perdere il ricorso era e rimane sempre non trascurabile.

Per tornare all’articolo iniziale e saperne ancora di più sulle statistiche dei ricorsi al Giudice di Pace ed avere informazioni sui dati presentati cliccate: Statistiche sui Ricorsi al Giudice di Pace.

Lo Staff di Consulenza Legale Online

Statistiche sui Ricorsi al Giudice di Pace per multe ovvero avverso sanzioni amministrative

Questo post è il primo di una serie di articoli che hanno come  obiettivo l’analisi delle statistiche dei ricorsi depositati contro le sanzioni amministrative per infrazioni al codice della strada (questi ricorsi sono conosciuti in gergo come “OSA” ovvero opposizioni avverso sanzioni amministrative ovvero in generale ricorsi contro multe).

1) L’andamento “in generale” delle pratiche di ricorso. Questo articolo fa luce su quale sia il numero delle pratiche depositate anno per anno presso il Giudice di Pace, quante effettivamente siano state lavorate dai giudici e risolte ed infine quante ne rimangano pendenti. Clicca sul seguente link per saperne di più: Stato delle pratiche di ricorso al Giudice di Pace.

2) L’esito delle pratiche di ricorso. Avete presentato il ricorso contro una multa al Giudice di Pace. Il ricorso sarà accolto o rigettato? Che possibilità ci sono, mediamente, di vincere questo tipo di ricorso? Per saperne di più sull’esito delle opposizioni alle sanzioni amministrative e volete avere un’idea di quale sia statisticamente l’esito dei ricorsi presentati al Giudice di Pace cliccate sul seguente link per andare all’articolo dedicato: Esito dei ricorsi al Giudice di Pace, statistiche e considerazioni.

3) Le statistiche sulla durata delle pratiche di ricorso. Quanto tempo ci vuole per concludere la pratica di ricorso? In quanto tempo posso arrivare alla sentenza ed avere ragione o torto se presento un ricorso al Giudice di Pace? Se volete sapere quanto tempo ci vuole in media per concludere l’iter burocratico dopo che avete depositato un ricorso contro una multa cliccate sul seguente link per andare all’articolo dedicato: Statistiche sulla durata dei ricorsi presentati al Giudice di Pace.

In questo articolo e nei tre post collegati sono stati pubblicati i risultati di un’analisi neutrale e senza finalità commerciali, a posteriori, effettuata specificatamente sulle opposizioni alle sanzioni amministrative, partendo dalle seguenti fonti primarie dei dati verificabili ed attendibili.

Link al sito www.giustizia.it.

Link al sito di statistiche ufficiali sulla giustizia.

Si allegano per chi volesse approfondire ulteriormente, uno studio specifico sul Giudice di Pace ed una nota informativa sulla convergenza statistica dei dati presentati e sulla loro licenza di utilizzo.

La litigiosità presso i Giudici di Pace

Nota Informativa sulla convergenza statistica – la fonte primaria e la licenza di uso dei dati presentati

Lo Staff di Consulenza Legale Online vi augura Buona Lettura e vi lascia con una foto scattata in Tribunale a Roma, che forse riassume in un’unica immagine i dati presentati in questa analisi.

Ricorsi al Giudice di Pace

Lo stato delle pratiche di ricorso al giudice di pace per opposizione alle multe

In questo articolo si riportano i dati sullo stato generale delle pratiche di ricorso presentate al Giudice di Pace per opposizione alle sanzioni amministrative dette anche “OSA” (i.e. infrazioni al codice della strada ovvero ricorsi contro le multe).

Introduciamo subito una panoramica della situazione con un grafico che mostra l’andamento delle pratiche di ricorso, prendendo ad esempio la città di Roma tra il 2008 ed il 2011.

Il grafico riporta i dati dei ricorsi presentati (i.e. sopravvenuti), dei ricorsi lavorati e conclusi dai Giudici di Pace (i.e. definiti) ed infine dei ricorsi le cui pratica è ancora in lavorazione e non conclusa (i.e. pendenti). I ricorsi sopravvenuti sono rappresentati dalla linea blu, quelli definiti dalla linea rossa ed infine quelli pendenti dalla linea verde.

Stato PRatiche Ricorso Giudice Pace Roma

 

Dal grafico si evince che il numero di ricorsi che sono stati presentati al Giudice di Pace negli ultimi anni, solo su Roma, è stato elevatissimo. Il picco, pari a circa 140.000 ricorsi, si è avuto nel 2009 ed è facile notare che la successiva diminuzione coincide con l’introduzione, a partire dal 2010, del contributo unificato obbligatorio per le opposizioni alle sanzioni amministrative, pari ad alcune decine di Euro.

Il contributo unificato ha funzionato da deterrente nel 2010 ma, già a partire dal 2011, il numero di ricorsi presentati ha superato le 100.000 unità per anno solare.

E’ probabile dunque che la migliore capacità dei cittadini nel presentare le domande di ricorso e l’avvento della crisi economica abbia parzialmente bilanciato l’effetto repressivo del contributo unificato, che ha inizialmente indotto tante persone a non presentare il ricorso ed a pagare le multe.

Nel 2010, il minor carico di lavoro sui Giudici in seguito all’adozione del contributo unificato ha permesso un aumento del numero dei ricorsi definiti dall’amministrazione pubblica, ovvero lavorati e conclusi. Il 2011 invece, in accordo con l’aumento dei nuovi casi, è stato di nuovo un anno negativo poiché i ricorsi definiti sono diminuiti.

Infine, occorre notare come il dato dei ricorsi pendenti sia inesorabilmente in aumento. A Dicembre 2011 risultavano pendenti, ovvero non conclusi, circa 300.000 ricorsi presso i Giudici di Pace attivi a Roma, per quanto concerne sempre le opposizioni alle sanzioni amministrative. Il 2010 ha solo parzialmente arrestato la corsa verso l’alto, cominciata nel 2008 con 200.000 ricorsi ed aumentata di 100.000 unità in soli 4 anni.

Un numero molto importante, che descrive e sottolinea il carattere degli Italiani, da sempre restii a pagare le multe laddove siano percepite come ingiuste oppure effettivamente non dovute.

Questo post si ferma qui ed è il seguito del post introduttivo sull’analisi delle statistiche dei ricorsi presentati al Giudice di Pace pubblicato su questo blog.

Per tornare all’articolo iniziale e saperne di più sulle statistiche dei ricorsi al Giudice di Pace cliccate: Statistiche sui Ricorsi al Giudice di Pace.

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Lo Staff di Consulenza Legale Online

Statistiche sulla durata dei ricorsi presentati al Giudice di Pace per opposizione a sanzioni amministrative

In questo articolo mostriamo i dati della durata media dei ricorsi presentati al Giudice di Pace di Roma per infrazioni al Codice della Strada.

Il grafico che segue è eloquente, in media ci vogliono 932 giorni per concludere l’iter burocratico di un ricorso per una multa.

durata ricorsi giudice di pace

Se siete fortunati potete sapere se dovrete pagare la multa oppure no in qualche centinaia di giorni mentre nei casi limite si possono sfiorare i 2000 giorni.

In poche parole, se avete depositato un ricorso contro una multa nel 2008, potreste averne saputo l’esito solo da pochi mesi.

Il motivo è semplice, la macchina amministrativa del Giudice di Pace è sicuramente d’aiuto per tutti i cittadini ma probabilmente sotto-dimensionata per la loro litigiosità tipica. Per lo meno per quanto concerne la città di Roma.

Se volete vedere quale sia la mole di ricorsi presentati potete cliccare su :Stato delle pratiche di ricorso al Giudice di Pace.

Altrimenti, se volete approfondire ulteriormente il tema potete cliccare sul post iniziale di questo blog: Statistiche sui Ricorsi al Giudice di Pace.

Lo Staff di Consulenza Legale Online

Il futuro della sigaretta elettronica non è ancora scritto

sigaretta elettronica

Ricordiamo tutti la Circolare del 2004 con la quale è stato istituito il Divieto di Fumo in tutti i locali pubblici in Italia, in seguito alla “Legge Sirchia”.

L’obiettivo primario della legge è stato quello di proteggere i non fumatori dai danni dell’esposizione al fumo passivo ma l’intento strategico dietro la visione di Sirchia è stato quello di scoraggiare in generale i fumatori per limitare i danni alla salute provocati dal tabagismo.

L’applicazione della legge ha altresì tutelato categorie di persone quali esercenti o datori di lavoro perché in seguito alle sempre maggiori conferme degli effetti nocivi del fumo sulla salute pubblica si assisteva ad un via via crescente numero di azioni legali tese ad ottenere il risarcimento dei danni provocati dall’esposizione al fumo attivo e passivo.

Oggi leggiamo con interesse un parere del consiglio Superiore della Sanità che ha per oggetto la sigaretta elettronica, vera novità ed innovazione che negli ultimi anni ha tolto la luce dei riflettori alle classiche “bionde”.

Sebbene il parere riguardi la catalogazione della sigaretta elettronica nello scenario “medicale” vale la pena notare che nel comunicato si affrontano ufficialmente tematiche chiave quali:

  • la metodologia per la valutazione della pericolosità della sigaretta elettronica, tema ancora da approfondire
  • progetti di ricerca e studio su aspetti della problematica legata alla sigaretta elettronica
  • divieto di vendita ai minorenni per le sigarette elettroniche che contengono la nicotina
  • il monitoraggio dei casi di sovradosaggio da nicotina causati dalla possibilità di ricaricare la sigaretta elettronica
  • la raccomandazione di evitare la sigaretta elettronica in gravidanza ed in allattamento
  • il divieto nelle scuole per limitare il fenomeno del tabagismo (sebbene non vi siano cenni nel comunicato di prove di rapporto causa-effetto fra la sigaretta elettronica e tabagismo)
  • la verifica della sicurezza delle ricariche rispetto ai bambini (al riguardo, la dose letale della nicotina per l’uomo è di circa 0,5-1,0 mg/kg peso corporeo).

L’analisi dei precedenti punti del parere del Consiglio Superiore della Sanità apre a scenari ancora da delineare sulla pericolosità della sigaretta elettronica.

La storia pregressa accennata all’inizio del post, ovvero la presa di coscienza di massa della pericolosità del fumo, le azioni legali per chiedere il risarcimento danni e la conseguente finalizzazione di leggi come quella di Sirchia del 2004, fa ipotizzare uno scenario dove siano probabili azioni legislative legate alla sigaretta elettronica.

Il punto sicuramente più aperto è quello legato alla protezione dei bambini. Un bambino di 3 anni, di circa 15 kg di peso corporeo, dotato di elevata manualità, può morire in seguito all’ingestione  di una dose di nicotina variabile dunque fra i 7 ed i 15 mg.

A titolo di esempio un liquido per la ricarica della sigaretta elettronica può contenere fino ad oltre 20 mg di nicotina per ogni ml (1 ml è 1 millesimo di litro, una quantità molto piccola).

Fortunatamente, tutti i prodotti a base di nicotina sono progettati per essere a prova di bambino ed i rivenditori in genere sono molto attenti nel segnalare il pericolo ai clienti.

In conclusione, il futuro della sigaretta elettronica sembra non essere ancora scritto dal punto di vista legale e le tematiche per generare un serio dibattito su questo tema non mancano davvero.

Ci sarà però una grande differenza rispetto ai primi anni del 2000, non saranno i giornali “su carta” a fare notizia di potenziali risarcimenti danni ma articoli su blog online ed “hashtag” su twitter ad annunciare in tempo reale gli accadimenti giudiziari e ad alimentare dibattiti senza fine sulle “bionde”. Si riaccenderanno dunque i riflettori sulle “bionde” ? Ai voi lettori l’ardua sentenza.

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Documenti Allegati 

Ministero della Salute Circolare Dicembre 2004

Parere Consiglio Superiore Sanità Sigarette Elettroniche

Fare ricorso ad una multa da Autovelox: Avvocato si o no?

Avete di fronte a voi un verbale e non volete pagarlo, vorreste fare ricorso ma non sapete come fare, se convenga o meno e vi sentite molto frustrati, arrabbiati per la seccatura e la potenziale perdita di tempo.

Niente panico, è la classica reazione di fronte ad una notifica che proprio non vorreste avere fra le mani.

In genere, fare ricorso contro una multa presa non è banale poiché occorre un’analisi approfondita del verbale per essere sicuri di vincere. Se poi si parla di Autovelox, bisogna studiare il caso per trovare un appiglio legale solido per fare ricorso.

L’aiuto di un legale per fare opposizione ad una multa è dunque consigliato per non incorrere in dimenticanze, errori grossolani o per articolare il ricorso in modo che possa essere letto e ben compreso dal Prefetto o dal Giudice di Pace. Il Legale è necessario poi sopratutto quando la sanzione includa la decurtazione dei punti dalla patente di guida. In questo caso conviene sempre verificare se ci siano gli estremi per il ricorso.

L’altro aspetto da considerare quando si decide di fare ricorso é quello dei costi vivi associati. Se il ricorso viene fatto al Giudice di Pace bisogna considerarne il costo rispetto all’importo della multa.

Pertanto se siete indecisi se fare ricorso o pagare, il consiglio è quello di pagare laddove l’importo della multa sia di poche decine di euro, mentre se rischiate di perdere punti dalla patente di guida o l’importo della sanzione sia elevato, il consiglio è quello di affidarvi sempre ad un professionista del diritto oppure almeno quello di richiedere un parere legale online per avere chiaro come vada scritto il ricorso. Quest’ultima considerazione è importante se decidete di scrivere da soli il ricorso, in modo da non rischiare il raddoppio della sanzione o il rigetto del vostro ricorso.

Se volete avere un parere legale online consultate il nostro sito di Consulenza Legale Online.

Affido condiviso

Prima dell’entrata in vigore della L. 8 febbraio 2006 n.54 la regola era quella dell’affidamento di tipo monogenitoriale, per cui il minore restava affidato al genitore considerato più idoneo a garantire il pieno sviluppo della personalità,la migliore educazione, istruzione e cura.

Il genitore non affidatario manteneva comunque la potestà congiunta in ordine alle scelte più importanti e alle questioni di straordinaria amministrazione. Ora invece la regola è la bigenitorialità nei confronti dei figli minori.

Per meglio tutelare l’interesse del minore, la legge rende i genitori entrambi responsabili della cura, educazione,istruzione dei minori anche dopo la separazione.

Il pricipio che la bigenitorialità costituisce ora la regola e non più l’eccezione è stato ribadito  recentemente dalla Suprema Corte. L’affidamento condiviso dei figli, che si pone come regola, non può essere escluso dalla mera conflittualità dei genitori. Spetta al giudice valutare le singole situazioni e stabilire se nel concreto esiste un effettivo pregiudizio per il minore.(Cassazione civile n. 16593 del 18 giugno 2008.)

Avv. Arianna Fiori

Vacanze rovinate per over-booking o perdita del bagaglio

Ogni anno in questo periodo e con l’avvicinarsi della bella stagione, le partenze e gli arrivi da e per le vacanze sono spesso accompagnate da enormi disagi dovuti al malfunzionamento di tutto l’apparato che gestisce o dovrebbe gestire un aeroporto.

Vi è mai capitato di scendere dall’aereo e di scoprire che il vostro bagaglio non ha viaggiato con voi ed è stato imbacato chissà su quale volo e per quale destinazione?

Oppure vi è mai capitato di arrivare al check-in e di sentirvi pronunciare la parola overbooking? O ancora di non trovare il vostro volo perchè è stato cancellato o perchè vi è un ritardo?

Il risultato è sicuramente quello di essere assaliti dal panico e di partire o tornare dalle vacanze più stressati che mai. In questo caso è molto probabile che le vostre vacanze siano rovinate per over-booking o per perdita o danni al bagaglio.

La risposta positiva a questa serie di disservizi arriva dalla carta dei diritti del passeggero. L’Unione Europea è infatti intervenuta con una serie di norme tese a rafforzare proprio i diritti del passeggero.

In tutti i casi di negato imbarco, cancellazione del volo o di ritardo la norma comunitaria al quale appellarsi è il regolamento comunitario (CE) n.261/2004 dell’11 Febbraio 2004.

Questo documento è spesso disponibile in aeroporto in formato di opuscolo o libretto di poche pagine. Potete chiederlo ai punti di informazione al pubblico (banchi con l’insegna i) all’area partenze o arrivi, oppure semplicemente agli operatori dei check-in.

Se trovate resistenza, il consiglio è quello di spostarvi dal banco check-in con il quale state avendo problemi e chiedere al personale di terra che sta operando per altri vettori.

A volte la carta dei diritti del passeggero è addirittura stampata su grandi poster appesi alle pareti dell’area partenze dell’aeroporto.

Qualora doveste incorrere in tali disavventure e vi troviate bloccati in aeroporto non perdete la calma, contattarci tempestivamente tramite il nostro sito web Consulenza Legale Online. Compilate il form e la vostra email ci arriverà in tempo reale.

Lo Staff di Consulenza Legale Online